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L’innovazione non è donna: solo lo 0,2% delle ragazze italiane aspira a lavorare nell’Ict.

TAGS ADOLESCENTI, IEGE, OCSE, UGUAGLIANZA DI GENERE, ISTAT

scritta nera su sfondo bianco con la cartina della italia

Se volere è potere, per le ragazze italiane la sfida dell’innovazione appare tutta in salita: appena lo 0,2% delle quindicenni aspira a lavorare come professionista Ict all'età di 30 anni contro il 3% degli adolescenti maschi (che in altri Paesi arrivano al 15%) e contro una quota tra le coetanee europee che solo in quattro Stati va dall'1 al 3 per cento. Un gap di partenza che inficia irrimediabilmente il quadro occupazionale finale - nell'Ue più di 8 posti di lavoro nel settore dell'Information&Communication Technology sono ricoperti da uomini - ma soprattutto le prospettive future. Perché questo ambito è tra i più promettenti: si calcola che nei prossimi anni crescerà più di otto volte rispetto all'aumento medio dell'occupazione in Europa. I numeri, ricavati dai dati del programma Pisa dell’Ocse, sono ripresi nel documento “Women and men in Ict: a chance for better work-life balance” che ieri Eige, l’Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, discuterà a Roma in occasione di una country visit promossa con il Dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Linda Laura Sabbadini dell’Istat e del presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, Maurizio Del Conte.

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IL SOLE 24 ORE - VAI AL SITO

Facebook, lezioni per usare il Web responsabilmente.

TAGS GIOVANNI BIONDI, INDIRE, ANTONIO CALVANI, TECNOLOGIE ICT

scritta nera su sfondo bianco con la cartina della italia

Facebook ha appena lanciato una nuova serie di risorse educative ideate per aiutare i giovani a pensare in modo critico e comportarsi onestamente e responsabilmente su Internet. Il progetto è denominato Digital Literacy Library ed è una libreria digitale con lezioni e video interattivi da scaricare gratuitamente e utilizzare anche in classe. Sviluppata in collaborazione con il team Youth and Media dell’Università di Harvard, questa biblioteca di alfabetizzazione digitale su Facebook è destinata a insegnanti, genitori ed educatori di ragazzi fra gli 11 e i 18 anni affrontando argomenti indispensabili sul Web, quali Privacy, Reputazione, Esplorazione dell’identità, Sicurezza, Comportamento positivo e Coinvolgimento nella comunità. A disposizione 18 lezioni in totale, al momento disponibili solo in lingua inglese, ma vi sono già dei piani per estenderne il lancio ad altre 45 lingue.

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WEBNEWS - VAI AL SITO

La Scuola ha bisogno di tecnologie per migliorare: è sicuro, ecco perché.

TAGS GIOVANNI BIONDI, INDIRE, ANTONIO CALVANI, TECNOLOGIE ICT

scritta nera su sfondo bianco con la cartina della italia

Premetto che il tema dell’inserimento delle tecnologie e dei linguaggi digitali a scuola è di straordinaria importanza e complessità e credo che non possa esaurirsi all’interno di un dibattito dialettico sia pur stimolante tra me ed il professor Calvani. In più i nostri tempi di risposta, la necessità di rimanere entro quantità di battute definite, portano inevitabilmente ad alcune semplificazioni che rischiano di non rendere un buon servizio al lettore. Detto ciò, in attesa di avere un contesto di discussione più adatto, mi permetto di cogliere alcuni spunti e precisare il mio pensiero. Vorrei prima di tutto ricordare ai lettori che siamo in un'”era di mezzo”. La scuola è certamente in una fase di transizione: modelli strumenti, gli stessi studenti sono in rapida evoluzione. Ne consegue che convivono realtà dai profili molto diversi e che, a volte, ci sono rapide fughe in avanti, come pure rallentamenti e soste. E’ normale: l’evoluzione nel suo percorso è al tempo stesso rivoluzione e involuzione.

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AGENDADIGITALE.EU - VAI AL SITO

Più Stem per tutte, a Milano maratona contro gender gap scientifico.

TAGS COMUNE DI MILANO, ROBERTA COCCO, DIANA BRACCO, STEMINTHECITY

poster della manifestazione

Non sarà più tempo di Barbie fiori di pesco, con le sue balze di tulle che facevano sognare le bimbe anni '80, ma la Barbie di oggi, anche se fa l'ingegnere informatico, ha comunque bisogno dell'aiuto di colleghi maschi per cavarsela con la tecnologia. D'altronde, a chi rivolgersi se non a un uomo, quando in tv le esperte sono solo il 18%? Nascono così quei pregiudizi che allontanano le giovani donne da studi e professioni scientifiche. Stereotipi che si abbattono anche con iniziative come #STEMintheCity , un mese di incontri, eventi e momenti di formazione e dibattito per le scuole, voluto dal Comune di Milano per spingere la diffusione delle discipline tecnico-scientifiche e delle nuove tecnologie tra i giovani. L'obiettivo dichiarato è abbattere gli stereotipi di genere che allontanano bambine e ragazze dai percorsi tecnico-scientifici, creando le condizioni per avvicinare le giovani alle "carriere STEM" (Science, Technology, Engineering, Math). "Oggi non esistono più lavori da maschi e lavori da femmine" dice convinta l'assessore Roberta Cocco, inaugurando la maratona formativa, questa mattina alla Scala. Eppure, il divario c'è, e forte: "In Lombardia più della metà degli iscritti in università è donna (54%). Invece, tra gli iscritti ai corsi di laurea STEM hard - cita Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco - solo uno studente su 3 è donna (33%)". Non fa bene alle donne, non fa bene a nessuno perché "secondo uno studio dell'European Institute for Gender Equality, colmare il divario di genere nell'istruzione STEM favorirebbe un aumento dell'occupazione nell'UE da 850mila a 1,2 milioni entro il 2050 e contribuirebbe a un aumento del PIL pro capite compreso tra 2,2% e il 3%".

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COMUNE DI MILANO - VAI AL SITO

Cantiere Scuola, on line il report 2017.

TAGS POLITECNICO DI MILANO, FORUM PA, UFFICI REGIONALI SCOLASTICI, EPSON, SAMSUNG

copertina del report con scritta bianca e sfondo avion

Dopo il report sui documenti digitali e quello del laboratorio Patrimoni PA net, FPA pubblica il Report 2017 del Cantiere Scuola digitale. Il lavoro del tavolo sulla Scuola digitale è stato coordinato da Paolo Paolini, Professore Ordinario del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, e si è articolato in quattro incontri a porte chiuse, intervallati da momenti di confronto online sulla piattaforma FPA Community, a cui hanno preso parte dirigenti scolastici, docenti e formatori digitali, professori universitari, referenti degli Uffici Scolastici Regionali, dirigenti e funzionari delle strutture regionali responsabili dei progetti relativi alla scuola digitale, rappresentanti della cittadinanza organizzata e delle aziende partner del Cantiere. La discussione si è concentrata su tre tematiche che, a parere dei partecipanti al tavolo, identificano tre nodi centrali e attuali: la formazione degli insegnanti e del personale scolastico, la didattica delle competenze e la governance della scuola.

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CANTIERE PA DIGITALE - VAI AL SITO

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